venerdì 21 gennaio 2011

Pensiero della notte

Ripensando alla vicenda dei bambini soldato, ho realizzato con gioia che non tutti i bambini africani sono costretti ad imbracciare un fucile. Ce ne sono tanti più fortunati che sono riusciti a lasciare quei luoghi di tragedia ed a vivere oggi una vita dignitosa.

Stamattina ho sentito telefonicamente la mia figlioccia somala (che ora vive in Inghilterra), per fare gli auguri al suo piccolo Adam, che compie otto anni.

Amina, la mia figlioccia, da brava africana, a pochi più di trent'anni, ha già cinque figli, una femmina e quattro maschi. In quella famiglia c'è tanto amore ed allegria.

Ho parlato con Adam e tra il suo precario italiano ed il mio altrettanto precario inglese, è un miracolo se ci siamo capiti. Comunque mi ha detto che poichè oggi ha compiuto otto anni e si sente grande, voleva come regalo che la mamma gli consentisse di dare il biberon al suo fratellino Hamza Peter, nato il 4 Agosto di quest'anno.
"Mammina, mi ha detto, diglielo tu a mamma Amina che sono capace di farlo".

Mi sono molto intenerita nel sentirmi chiamare mammina (è così che mi chiamano tutti loro) e soprattutto per la richiesta di Adam che ho appoggiato in pieno. Bella responsabilità, vero?.

Comunque sono molto felice nella consapevolezza che Adam è un bimbo africano che, fortunatamente, non imbraccerà mai un fucile.

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