Quando sono costretta a vivere eventi fuori dall'ordinario, pari a massacri, terremoti e tragedie varie, vengo assalita dall'angoscia e mi rendo conto di quanto precaria ed effimera sia la vita.
Non ho mai nascosto che non vivo bene la morte, specie delle persone che amo, e particolarmente dei bambini e giovani, ed ancor di più quando questa morte non è naturale ma procurata da mani assassine.
Ed allora comincio a pensare, a chiedermi cosa avrei potuto fare e non ho fatto, se quello che ho fatto è giusto o meno e come riparare prima che non ci sia più tempo. Quello che più di tutto mi chiedo è se l'amore che ho ricevuto sia stato ricambiato in uguale misura, e quante volte ho tenuto chiuso dentro di me il bene senza condividerlo, forse per timidezza, per pudore, per dispetto o per orgoglio.
Da questa introspezione è nato il ghiribizzo "Quante volte ho detto Ti Amo", che posto, così come appena nato.
Quante volte ho detto "Ti Amo" ?
Poche volte
ma tante l' ho sussurrato dentro di me
cantilena d'amore
che incanta e travolge
che accompagna i miei giorni
che terge le mie lacrime
che illumina il mio sorriso.
Ti Amo
vorrei sussurrarlo piano
con un mormorio sommesso
con un sospiro
con un bisbiglio accompagnato da una carezza.
Ti Amo
vorrei gridarlo forte
alla chioma degli alberi scompigliati dal vento
al rumoreggiare del mare in tempesta
al brontolio del tuono
allo scroscio della pioggia d'estate.
Vorrei con questo grido
coprire ogni altro rumore:
Ti Amo!
Marilicia il 16/04/2011
domenica 24 aprile 2011
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