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Sul vetro appannato della finestra
con l'indice disegno un cuore
e poi rido di me.
D'impulso scrivo un nome
e continuo a ridere di me.
Queste tenerezze
mi appartenevano nell'età puberale,
quando disegnavo cuori, fiori e casette
su ogni superficie disponibile.
L'emozione di vedere quel nome
racchiuso in un cuore che gocciola stille,
non è diversa però
da quella di quand'ero ragazzina.
Il cuore non invecchia,
è sempre pronto a sperare, a sognare,
ad accogliere segnali
da trasformare in messaggi d'amore,
come scrivere un nome
sul vetro appannato della finestra.
Marilicia 01/03/2013
mi piace sempre leggerti....un caro saluto dolce amica
RispondiEliminaGrazie Fiore. Sei sempre tenera con me.
RispondiEliminaUn bacio.
Bellissima poesia!
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